Wednesday, January 16, 2008

L'ora della Politica - Tra aspirine e pioggia...

Quanto pesa Mastella?

Di Pasquale Terracciano, Mercoledì 16 Gennaio 2008 alle 20:13


Mi sveglio tardi. Ho la febbre da tre giorni e da tre giorni non smette di piovere sui lungarni. Nel dormiveglia sento in casa brindisi di aspirine per le dimissioni di Mastella. Tutti hanno la febbre. Torno a dormire. Mi risveglio e scopro che è vero. L'Udeur campana decapitata. Quello che in Campania si sussurrava neanche tanto sottovoce sull'ingombrante ruolo nella sanità della Sandra Lonardo ha trovato forse conferma nelle indagini della magistratura. Lei si dichiara martire dei valori cattolici e accosta, con raccomandabile modestia, la sua vicenda a quella del papa; lui la dichiara "ostaggio" e considera insanabile il conflitto con la magistratura. "Frange estremiste" dice, e non si capisce se intenda la parte o il tutto. Tutto il Parlamento si leva a sua difesa.

La solidarietà a Mastella è un sentimento umano, ed è da fiera cavalleria bretone l'idea che la famiglia vada lasciata fuori dallo scontro, per quanto crudo esso sia. Sarebbe ammirevole, ma purtroppo non può essere così, per il semplice e banalissimo motivo che Sandra Lonardo è un politico ed un importante amministratore di una regione che per la sua cattiva amministrazione è sotto i riflettori del mondo (nonostante il fastidio di Napolitano). Perchè lo stesso Mastella è indagato, perché i vertici locali del suo partito sono indagati. Se può presentare tale vicenda come un attacco personale e familiare è perché il suo stesso partito si sviluppa secondo un modello personale e familiare.

Nella speranza che la situazione si risolva positivamente per la famiglia Mastella, l'opportunità delle sue dimissioni appare chiara; più discutibile la decisione di Prodi di non accettarle. Prodi condivide forse l'idea che vi sia in corso un attacco della magistratura? O pur non condividendolo reputa in questo momento Mastella capace di essere equilibrato nei confronti della situazione giudiziaria?
E' chiaro in realtà che la paura di Prodi e del centrosinistra è che le dimissioni di Mastella si accompagnino allo sfaldamento della maggioranza e forse alla rottura delle sottili tele che si stanno tessendo per la ricostruzione di alcune regole comuni condivise. Motivi alti, motivi importanti. Ma nonostante questo, sufficienti? Sufficienti per avallare un livello di scontro così alto nei confronti della magistratura? Sufficienti per far apparire nuovamente, nei giorni in cui non si è ancora spenta l'emergenza rifiuti, il volto accondiscendente dello Stato nei confronti dell'amministrazione campana? Sufficienti per mettere a rischio la credibilità della politica italiana? E' facile profezia immaginare che l'ondata di simpatia per Grillo, il malessere verso la politica partitica verrà potentemente amplificata dalla visione dell'intero emiciclo parlamentare, con la concordia anche delle forze antisistema, che omaggia Mastella mentre attacca la magistratura che indaga su lui e la moglie; ancor più facile è prevedere quanto senso civico e rispetto per lo Stato avranno lasciato in eredità alla Camapania le due consecutive mancate dimissioni di Bassolino e della Lonardo.

C'è un solo aspetto positivo: alle prossime elezioni il centro sinistra dovrà fare campagna elettorale vera, perché ha ormai del tutto svuotato di significato il moralismo antiberlusconiano.

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