Thursday, May 11, 2006

Uno spaccato di vita quotidiana: il caffè

Sveglia la mattina presto... troppo presto! Bocca impastata, corpo sudato, nottata passata con gli amici, tante cose son successe... ma poche ricordo: serata a base di cannellini, cannoli e cannoni...
Oddio! Le lezioni che incombono! Son già in ritardo! L’unico modo per rimanere vigile, attento e non addormentarmi durante le lezioni, che peraltro si svolgono in classi strapiene, maleodoranti e fragorose (fatto regolare per le università italiane), è un caffè da Mario.
Eh già... il caffè in Italia è qualcosa di più che in altri paesi, parte imprescindibile della cultura italiana, colonna portante della giornata di uno studente, di un lavoratore, ma anche di un semplice pensionato che tra un grappino e una partitina a carte, un caffè se lo sorseggia sempre con piacere.
L’intera giornata (e non esagero) si svolge attorno ai vari e diversi caffè: da quelli fuggevoli, bevuti di corsa a quelli assaporati lentamente mentre seduti intorno ad un tavolino gremito d’amici, distratto dalle voci familiari e dalle conversazioni piacevoli.
Ma quale caffè prendere? Anche questo è un dilemma non da poco: espresso, ristretto, macchiato, marocchino o veneziano (che poi, quest'ultimi due, sono più o meno la stessa cosa) e via e via dicendo...
Per la scelta degli orari invece non ci son dilemmi, come si suol dire: e più te lo mandi giù e più ti tira su! Naturalmente ci sono quelli obbligatori (almeno per me): quello della mattina a colazione, trangugiato di fretta con la sigaretta mezza fumata, poi quello di metà mattinata, seduto con gli amici che è simile a quello dopo pranzo dove però la seduta e la chiacchierata si dilungano, ancora un altro a metà pomeriggio, tanto per darsi una ricarica e alla fine quello tranquillo dopo cena, con la giornata oramai finita, giusto mentre si riassumono gli eventi accaduti e si pianificano quelli della serata che si concluderanno, molto probabilmente, con il caffè della prima colazione. Insomma, un circolo vizioso che gira intorno ad uno dei piaceri della vita: il caffè italiano!

8 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Un macchiato chiesto in un bicchierino di vetro (che in ogni bar dell'Italia te lo fanno volentieri) bevuto chiacchierando con gli amici???? ;-))

Questo succede veramente solo in Italia...:-)

5:46 PM  
Blogger Shaman Dandulla said...

Assolutamente si! E sinceramente parlando, il caffe' al vetro bevuto chiacchierando con gli amici, e' il mio preferito...

Ciao e grazie del commento.

10:31 AM  
Anonymous Anonymous said...

Allora forse ne abbiamo bevuto insieme una volta...anche due..:-))

CHIACCHIERANDO, SCHERZANDO...:-)

4:46 PM  
Blogger Shaman Dandulla said...

Scherzando e chiacchierando ne avremo bevuti anche piu' di due... non credi??;)

Le diverse piazze italiane - dal nord al sud - si ricordano ancora il tuo bel sorriso...

1:17 PM  
Anonymous Anonymous said...

Quel sorriso veniva e viene ancora automaticamente nelle piazze italiane che affascinano tutti con i colori, con quel rumore delle tazze da caffe', con la gente seduta al sole, con quell'atmosfera cosi italiana..:-)

Mi ricordo di una piazza bellissima nel cuore d'Italia in estate. Gente sorridente dappertutto con delle bottigliette di vino che chiacchierava con serenita' e in mezzo due ragazzi con la chitarra..E all'improvviso arrivo' un anziano e gli chiese una canzone. E la canto' "Oh sole mio..." Veniva il brivido, era proprio bella! La gente intorno applaudiva, lui la ringrazio' e se ne ando'...

Questi sono i piccoli miracoli dell'Italia...:-)) Mi mancano tanto! :-))

Penso che anche Shaman potrebbe raccontarne, vero?? :-))

5:38 PM  
Blogger Shaman Dandulla said...

E come no! Cara la mia commentatrice anonima… dici proprio bene Shaman potrebbe raccontare altrettante storie anche lui! Sembra quasi che tu lo conosca di persona. Eh già, quella piazza con i suoi colori struggenti: rossi e marrone e i blu che s’andavano trasformando in azzurri cupi e neri gremiti dalle stelle luccicanti... E come non rammentare poi quei goliardi che cantavo tutta la notte e le bandiere all’aria...
Ma, forse, tu ricorderai anche un’altra piazza italiana, una molto più a nord.. una piazzettina piccola ma bella, bella, come tutto quel paesino; e tra un caffè e una chiacchierata anche lì i sorrisi non mancavano... e quella chiesa... ti ricordi la chiesa? con la gente ben vestita che aspettava la sposa e il riso che volava a sacchi...
I giorni son volati, i ricordi son sempre li: forti ed intensi come se fosse stato ieri...
Ma è avvenuto davvero tutto ciò o ero solo io che ho sognato tutto? e come ogni sogno c’e’ un risveglio che lascia un sapore strano e un velo di tristezza...

8:18 PM  
Anonymous Anonymous said...

Si, ma ad un tratto ti vengono in mente rumori,profumi, battute,il caldo di quel giorno... vedi la gente sorridente che ti dice: "Tra un po' vengono gli sposi, ecco il riso che ci serve aiuto"...E tu dalla sorpresa fai il tuo dovere...:-)) Fai parte della loro gioia. Se io penso a quel giorno sono contenta. Il sorriso non va via per un po'...E sono contenta perche' l'Italia mi ha regalato tanti tanti ricordi bellissimi.

Forse SAREBBE ORA DI RITORNARCI???:-))

6:09 PM  
Blogger Shaman Dandulla said...

Forse HAI PROPRIO RAGIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(COME SEMPRE...:)))))))

9:48 PM  

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